martedì 3 marzo 2009

forever young





e una sera ho visto neil young,
l'icona dei miei anni.
un sessantenne lucido e diritto:
completo panna quando è acustico,
otto chitarre, quindici armoniche,
e da ognuna un sogno.

inizia con from hank to hendrix.
seguono in ordine sparso i sogni delle mie età, tutte intere, tutti interi.




poi riappare con completo nero,
abbraccia la sua elettrica,
e diventa un rocker senza tempo.
con due dei suoi crazy horse
sul palco, un pittore che dipinge tele
e lettere che si accendono.

cavalcate elettriche distorte, e dolci armonie country;
impegno politico, e riflessioni esistenziali.

non avrei mai smesso di ascoltarlo,
e intanto riflettevo:
se anche non ci fosse un aldilà,
credo che le fibre del mio corpo
nell'eternità della materia
continuerebbero a risuonare del ricordo di quella musica.

3 commenti:

  1. se anche non ci fosse un aldilà,
    credo che le fibre del mio corpo
    nell'eternità della materia
    continuerebbero a risuonare del ricordo di quella musica.


    che bello - grazie

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  2. e un aldilà con neil sarebbe ancora più bello.

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  3. Io il paradiso me lo godo già qua con lui, essendo GOD IS YOUNG! ;)

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