venerdì 25 novembre 2011

alla stagion dei fiori



sono seduta sul tuo letto, papà,
e ti canto questo pezzo,
ricordiamo insieme lo sferisterio, macerata, l'opera, e le serate serene, piene di musica ed estate.

canto, e tu mi segui con gli occhi opachi e lucidi di emozione.
canto, e tu mi dici senza parlare le cose che voglio sentirmi dire.
canto, e tu mi ami come sempre, più di sempre.

la tua opera preferita, cantata in un tardo pomeriggio di una fine vita, da me, che do voce alla tua voce.
lo so, che mi segui. che canti quello che canto.
e insieme capisco che, con te, mi sarà strappata via per sempre una collana di ricordi emozioni esperienze momenti posti facce, che. non. potrò. più. condividere. con. nessuno.

giro la testa, nascondo gli occhi rossi.
poi, li fisso, con coraggio, nei tuoi.
e tu: 'ti voglio bene', mi soffi in faccia.

ci lasceremo alla stagion dei fiori...

4 commenti:

  1. Bisognerebbe riuscire a vivere in una maniera così giusta che poi un giorno, in un pomeriggio del nostro fine vita, ci saremo meritati di avere occhi che ci amano nei nostri occhi, e una voce che ci regala ancora una volta la nostra opera preferita, cantata con tutta la dolcezza del mondo.
    Allora nessuno perderebbe mai più nessuno.
    La Risposta alla Domanda a volte risplende lì davanti a noi in tutta la sua luminosa semplicità.
    Un abbraccio forte, e infiniti Auguri di tutto.
    Xis

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  2. grazie, xis. ogni tanto, però, preferiamo non ascoltare la Risposta. la spostiamo di posto. però resta lì. buon anno

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  3. Che bellezza, grazie Laura...
    Roberto

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