domenica 19 maggio 2013

Polvere e lacrime



Ho appena dato il mio primo bacio. E ho lo stomaco che ondeggia, come in mezzo ai marosi. La vita è questo, mi pare di capire. Ma ho quindici anni e mezzo, e ho dato il mio primo bacio, e non ragiono in modo molto lucido.
Sono in solaio con mia madre. Sta sistemando gli oggetti della casa dei nonni. I nonni non ci sono più, come si dice, sono morti. Ma ogni tanto io li sento parlare, sento mia nonna entrare nella mia camera e dirmi 'salutiamo le tortorelle sul filo!'. E sento mio nonno che mi canta le arie di opera, e mi declama il primo verso dell'Iliade. Li sento anche ora, parlottare piano, dietro all'armadio pieno dei loro oggetti.
Sono in solaio, cerco di aiutare mia madre, ma penso alla dolcezza di quel bacio. La vita mi spinge più in là, oltre la polvere di questo posto pieno di oggetti. Guardo la piccola finestra che dà sui tetti, e mi sembra di passarci attraverso, e di volare oltre.




Mia madre scarta, seleziona, legge, ricorda, apre cassetti e scatole, tiene da parte e butta. E' immersa negli oggetti, nelle fotografie, nelle lettere, nei libri, nei regali di una vita. Ogni tanto sospira. Ogni tanto esclama 'ma guarda!', e tenta di ricostruire, per me, il senso di un'esistenza familiare trascorsa senza di me.
Le vacanze in montagna, quelle in Toscana, le cartoline, e le feste di Natale, i regali, i souvenirs, ma anche le lunghe settimane di scuola, i diari, i quaderni, le bambole e le automobiline, e poi i vasi, i quadri, piatti, posate, brocche e bicchieri. Una casa. Una famiglia.

Un'onda di tempo diventato oggetti la sommerge. Le mani nere di polvere, il viso rigato di lacrime. La linea discontinua di una serie di anni diviene un filo sottile e tenace che la tiene avvinta, gli occhi persi a inseguire i ricordi che quegli oggetti contengono, e che stanno sprigionando solo per lei.
Lei scarta, seleziona, legge, e piange. Le lacrime si mescolano alla polvere, in questo addio silenzioso. E io ne sono testimone, io, con il ricordo del mio primo bacio chiuso nello stomaco a doppia mandata, che mi dà la paura e insieme la forza di assistere alla fine di qualcosa, proprio mentre inizia qualcos'altro.





1 commento:

  1. volevo dire che Trenet ha scritto un pezzo bellissimo che si chiama MENILMONTANT che si può trovare facilmente su youtube.
    ciao!

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