Lasciami qui, ancora un po’.
La sabbia fra le dita, o le montagne negli occhi. Il vento
fra i capelli, o le colline che dormono, cullate dalle cicale.
Lasciami qui, a vivere un momento, a scomporlo in attimi, a
respirare le ore senza tempo, a sognare che non finiscano mai, placida
illusione del meriggio.
Ancora un po’, a guardare quell’isola lontana, a immaginarmi
raggiungerla, solcando il baluginìo blu del mare. Oppure a perdermi nel soffice
mantello di nuvole bianche, sprimacciandole prima di addormentarmi.
Vino nel bicchiere, frutta fresca fra i denti, pane tiepido
sulla lingua, e, nel cuore, l’incanto bambino di una serenità ritrovata.
Lasciami qui, un po’ ancora, coi miei pensieri leggeri, coi
miei ricordi, che ora non fanno più male, non più, curati come sono da questo
sole, dall’ora estiva e festiva, dal mondo come dovrebbe essere sempre.
Uno sguardo a questo mondo, riflesso della mia anima, per
portarlo con me, ovunque, sempre. Anche nell’incerto languore dell’autunno,
anche nelle ombre lunghe dell’inverno. Lo metto in tasca, insieme a una
conchiglia, a un sasso, a un filo d’erba. Talismani per domani.
Ecco. Ora sono pronta. Partire, senza voltarsi indietro; nel
cuore, la meraviglia struggente di un grazie.
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