mercoledì 18 febbraio 2009

la stiva

negli armadietti ci sono i ferri del mestiere,
ma c'è chi ci tiene anche altro, cose portate dal mondo_fuori:
spazzolini e dentifrici
pettini
specchietti
per lo spettacolo quotidiano;

panini
bottigliette
viveri
per la pausa pranzo economica;

caricabatterie
cellulari
per gli sos.

nella stiva c'è tutto quanto serve per navigare:
inchiostri e fotografie
bit senza peso e volumi ponderosi
penne, matite, pastelli, chiavi usb, dvd, vhs, cd rom e tutte le sigle elettroniche possibili.

cose, stipate nella stiva.

ma senza la ciurma non si può navigare.
teste per pensare e far pensare
occhi per vedere e far vedere
bocche per parlare e far parlare
orecchie per ascoltare e far ascoltare
mani per prendere e far prendere
gambe per andare e far andare

respiro per vivere e far vivere, finché si riesce a vivere, sulla nave, o nel mondo_fuori;

impossibile anche solo pensare di affrontare il mare,
senza questa ciurma presuntuosa
narcisa
dubbiosa
scalcagnata
umanissima
che nasconde negli armadietti il salvagente della conoscenza.

martedì 17 febbraio 2009

dantaranta




glielo faccio vedere senza presentazioni,
ché saetta previsa vien più lenta,
e quindi fa meno male,
e non voglio che faccia meno male.

la saetta colpisce,
con tutto il suo potenziale esorcistico,
ipnotico,
esoterico,
mitico.

poi, chiaro, gliene parlo:
e parlo del ritmo, che vuol dire numero,
e della perfetta metrica dantesca,
le benedette terzine incatenate, dal sapore popolare,

popolare e rituale insieme, come solo quello che viene dal medioevo sa essere.


e parlo del degre, logico

(qualcuno non lo conosce, ahi serva italia)

e di bob dylan, della comune ricerca delle radici della musica,

e di sparagna, la cui ricerca delle radici è diventata poi, (forse) suo magrado, un affare salentino.


ma parlo anche della scelta dei brani, che si intrecciano fra loro, anche se provengono da canti e cantiche diversi, scelta tanto più significativa, quanto più cuce insieme il tessuto del poema.

de gregori è stato bravo, dico, a scegliere le terzine: a suo modo, ha riletto dante, aprendo la cassaforte con un'altra chiave.


i clandestini hanno mal di mare, ci giurerei:

forse qualcuno pensa con nostalgia a quando credeva che la musica_moderna e la storia_della_letteratura facessero a pugni.


certo, era più comodo, pensarla così,

comodo e falso, come tutte le cose comode.

ho tempo tre anni per fargli passare il mal di mare.