domenica 18 marzo 2012

volando sul sofà

comincia con una strada che si perde fra i capannoni industriali di quando non c'era la crisi. comincia con un cancelletto, un viottolo in un giardinetto e un manichino che suona il violoncello.
comincia con un salotto e un paio di sofà, qualche sedia e due tavolini, sorrisi e una birra, luci basse e tanti libri.
e, in un angolo, due chitarre e un microfono.
ossia, il mondo come dovrebbe sempre essere.



comincia con questa canzone



e la magia si completa.
la voce è un soffice sofà, su cui saliamo tutti, e finiamo nella soho di trent'anni fa, o nella roma del folk studio, o nella west coast dei tempi di peace and love.
le dita veloci sulle corde della chitarra, la voce veloce sulle corde dei nostri cuori.

ed è come se nick drake e odetta, joni mitchell e phil ochs fossero seduti anche loro sul sofà, bevendo una birra e ascoltando, in un silenzio sospeso, il soffio del tempo, che passa e non passa, non passa più, e che resta impigliato fra le note di una voce e di una chitarra.


finisce dopo un'ora. finisce con un abbraccio, brava emma, grazie, a presto. finisce con emma che sorride ubriaca di gioia. finisce forse troppo presto. ma quanta meraviglia, in quel volo, vissuto stando seduti su un sofà.