domenica 2 maggio 2010

ri_cordare. 2




ogni tanto i ragazzi stupiscono. hanno un silenzio di menti pensanti che dà respiro alla speranza. e ogni tanto qualcuno fa poesia. scrive parole o musica, o tutte e due, e celebra ricordi e pensieri. fa un'epica nuova, e coglie, della generazione che l'ha preceduto, ombre e luci, amori e guerre, perché altri possano ricordare. e parla la lingua dei suoi coetanei, per arrivare dritto là dove un libro di storia o un'antologia scolastica non riusciranno mai.

filippo andreani affronta la storia partigiana di gianna e del capitano neri, nata e finita all'ombra delle montagne del lago, fra tradimenti e slanci, con il soffio leggero della breva, che increspa le onde senza smuovere le correnti. una piccola storia esemplare, nel chiaroscuro di un tempo confuso ed eroico.



ri_cordare. 1




ricordare è riportare al cuore. è fare scendere nel cuore gocce di ricordi altrui, e farli propri.
ricordare è fare poesia della vita. renderla parole, o suoni, o immagini.

immergersi nei ricordi altrui con rispetto, e condividerli, significa essere vivi due volte.
'dall'adige al don' è una collana di ricordi, messa insieme dall'affetto di un nipote per un nonno segnato dal dolore più indicibile, la perdita di un figlio durante la ritirata di russia.
le voci raccontano di una storia d'amore, delle lettere, delle cartoline, delle mogli e delle madri, che hanno vissuto una tragedia collettiva, una cronaca, affrontata con l'inconsapevolezza che fosse storia, e forse proprio per questo restata ricordo comune.

sulla testa di molti degli spettatori, stasera, c'è un cappello con una penna nera.
lo stesso che portavano quei ragazzi, imbarcati su tradotte come per una gita di avanguardisti, e travolti dal gelo di una guerra ancora più feroce di tutte le altre. e negli occhi di tutti brilla la luce dell'emozione: come sempre accade, quando si toccano le corde del ricordo.

la guerra è una malattia. e la grandezza di noi, piccoli uomini, sta nel curarla col balsamo dell'arte.