martedì 16 settembre 2014

Domo arigatô goizaimasu, Mr. Hayao

 

“Le vent se lève! . . . il faut tenter de vivre!
L'air immense ouvre et referme mon livre,
La vague en poudre ose jaillir des rocs!
Envolez-vous, pages tout éblouies!
Rompez, vagues! Rompez d'eaux réjouies
Ce toit tranquille où picoraient des focs!”

Ci salutiamo così, Mr. Hayao. Con i suoi amati aeroplani, un po' di Italia, il Giappone, una storia di amore tanto concreta quanto magica,  gli anni Trenta, la cultura europea, la musica, la poesia e l’arte. Ci salutiamo con un eroe piccolo e mediocre, incerto e debole, toccato dalla grazia di un sogno, al quale sacrifica la bellezza della realtà, eppure tanto simile a noi, precari equilibristi sull’ala di un aeroplano, che trasporta la nostra vita.



Ci salutiamo con un racconto in movimento, non solo aerei, ma anche treni, automobili, biciclette, autobus, battelli, navi. Con personaggi che non si fermano nemmeno quando sembrano immobili, che si trasformano incessantemente, trascinati dallo stesso scorrere dell’esistenza, dal vento del vivere. E Lei, Mr. Hayao, che ha goduto di ben oltre un decennio di creatività, decide di salutarci così, prima di posare la sua matita, e intanto guida coi suoi tocchi esperti i personaggi, colora i paesaggi di forza e vibrazioni, regala ai nostri occhi il concretizzarsi di una visione appena percepita, e subito svanita, impalpabile come un fotogramma.
Ci salutiamo con la suprema sintesi della sua Arte, fatta della stessa materia dei sogni; creare, rischiare di perdere qualcosa o qualcuno, isolarsi dalla realtà, sì, può valere la pena. Vale la pena.
Un inchino deferente con il capo, Mr. Hayao. E grazie. Per Ponyo, Porco Rosso, Mononoke, Arietty, Sen e Chihiro, e tutti i personaggi che, dalla sua matita, ora vivono con noi.