lunedì 25 febbraio 2013

articolo 48

sono seduta su un banco, i piedi bagnati fradici per la neve che mi è entrata nelle scarpe. eppur bisogna andar.
sono seduta su un banco, e dico ' adesso parliamo di elezioni '.
gli occhi che mi guardano hanno 14, 15 anni al massimo.
qualcuno sussurra nooooo...ancora...
non nel senso che ne abbiamo già parlato. nel senso che chissà quanto ne hanno sentito parlare, in questi giorni. ma forse nessuno ne ha parlato a loro, nell'età di mezzo fra incoscienza e consapevolezza.

e io dico:
'La nostra Costituzione è stata scritta tanti anni fa. Ma chi l'ha scritta ci voleva bene. E voleva che assaporassimo ogni parola, ogni aggettivo. Così, leggiamo con calma questo articolo, il 48.
"Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età . 
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico."
Sì, anche le donne, che fino a quel momento non potevano votare. E dopo decenni in cui il voto era stato vietato, questo aveva il senso di una liberazione totale dalla schiavitù.
Tutti vi diranno, quando compirete 18 anni: 'adesso hai il diritto di voto'.
Invece leggiamo cosa c'è scritto: il suo esercizio è dovere civico.
Dovere. Significa che ogni cittadino, per avere il diritto di criticare chi si è scelto come rappresentante, perché non compie il dovere di servire la società, deve prima votare, e fare il proprio, di dovere. Solo allora potrà essere libero, e avere il diritto di giudicare, ed eventualmente togliere il voto a colui nel quale aveva riposto fiducia.
Ogni volta che lo leggo, mi commuovo. Perché penso a quanti sono morti affinché questo dovere fosse affermato. E perché mi ostino a credere nell'uomo, e nelle sue scelte.
Ricordatevene, quando tra qualche anno andrete a votare."

gli occhi mi guardano, fissano i miei rossi di commozione. e in qualcuno si accende una luce. debole, ma chiara.

non spegnetela, mai.