martedì 19 luglio 2011

malfermo_9

e poi c'è don bambino. bambino si fa per dire, 91 anni e un parkinson che gli fa tremare la voce e l'ostia e il calice, quando li solleva.
don bambino compare il sabato pomeriggio, per celebrare la messa, e dice tre prediche: una all'inizio, una quando deve, e una alla fine, così gli ospiti sono impegnati per un'ora buona.

don bambino non dà la comunione, perché ci metterebbe altre due ore. e così la distribuiscono i suoi volontari. uno dirige il coro, una fa il karaoke su 'resta con noi', uno spezzetta l'ostia consacrata in minimi pezzi, così che alla fine ne restano sempre dieci, e allora deve rifare il giro, perché 'non si può lasciare lì l'ostia consacrata', e gli ospiti riaprono la bocca, quieti, docili, come davanti a un mistero.

don bambino parla di aldilà, di provvidenza, fa recitare sempre l'avemaria alla fine della messa, ed è forse restato l'unico ad usare ancora il termine 'tribolazioni'. ma sulla sua bocca senzatempo ci sta bene.
don bambino parla con un filo di voce; così, nonostante il microfono, e nonostante siano messi in prima fila, quelli sordi non sentono nulla di quello che dice. ma conoscono a memoria la loro fede. e si fidano.
don bambino compare ogni sabato pomeriggio. e le teste canute si inchinano, un po' addormentandosi, un po' raccogliendosi, per l'unico tempo sensato della loro settimana.

don bambino anticipa per loro, così, con la voce e le meni tremanti, l'unico paradiso concesso in questo mondo.