lunedì 9 marzo 2009

mal_fermo6

e poi c'è la germana
cento chili, un grembialaccio, un fazzoletto al collo come tornasse dai campi

eppure, appena apre bocca, eloquio perfetto, espressioni forbite, sintassi cristallina

eppure, appena apre gli occhi, lampi vividi e liquidi nello sperdimento di uno sguardo.

germana, il passo lento, il ventre largo
un marito sparito in pochi giorni
due figli assenti da anni
un lungo silenzio a tollerare il dolore

e, da allora, una, sola, immensa idea:
lei, una profetessa della povertà
lei, abiti semplici per espiare il lusso altrui
lei, ogni sigaretta fumata, un bambino africano salvato.
tanto può fare, la profetessa germana, senza marito, eppure medium di uno spirito contadino lontano secoli.

e la vedi fumare d'inverno, nel gelido giardino
uno scialle marrone sulle spalle forti
lei, la germana, sola e povera
lei, la profetessa, vittoriosa e tenace.

2 commenti:

  1. La scuola, tanto tempo fa, mi ha allontanato dalla poesia. Questa è una di quelle che potrebbe farmi riavvicinare.

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  2. difficile portare la poesia nella nave
    ancora più difficile restare nella nave con poesia


    grazie

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